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un nuovo tipo di ospedale

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Messaggio  bomboloncammello Mar Apr 14, 2009 7:49 pm

Ho sempre desiderato vivere in un ambiente speciale, in cui essere felice e vivere in sintonia con l'ambiente e con le persone e con queste portare avanti un progetto di vita comune, all'insegna della condivisione e della felicità.

Circa un anno fa io, Maria la mia ragazza e Serena una nostra amica, a seguito della conferenza di Patch Adams tenutasi a Firenze nella Facoltà di Medicina e Chirurgia, desiderosi di costruire il nostro ambiente di lavoro futuro ideale, ossia il nostro ospedale ideale, ci invischiammo in un bislacco progetto per conoscere meglio come gli ospedali fossero organizzati.
Dopo una serie di "peripezie" contattammo la Direzione Sanitaria dell'Ospedale di Ponte a Niccheri, a Firenze, e organizzammo una specie di tour in giro per l'ospedale con Fabrizio Gemmi, gentilissimo Direttore Sanitario dell'osp. di Ponte a Niccheri, che intanto ci spiegava come funziona un'ospedale.

Alla fine di quei giorni in cui ci insegnarono come funziona un "ospedale attuale", presentammo alla Direzione Sanitaria la nostra idea di "ospedale ideale" sottoforma di un fascicolino che ora posto qui all'attenzione di tutti.

Lo lascio invariato rispetto all'anno scorso, magari qualcosa adesso la ritoccherei, però mi pare un buon punto da cui cominciare!

[QUI CI DOVREBBE ESSERE IL FILE CARICATO DAL COMPUTER MA NON HO ANCORA CAPITO SE E COME SI PUO' FARE IN QUESTO FORUM!!! IN ATTESA DI CAPIRCI UN PO' DI PIU' POSTERO' IL FASCICOLO PER INTERO... INOLTRE NON POSSO NEPPURE POSTARLO PER INTERO PERCHE' SUPERO LA LUNGHEZZA MASSIMA SUPPORTABILE DA UN SINGOLO POST... QUINDI IL PROSSIMO POST E' LA CONTINUAZIoNE DEL PRIMO... ABBIATE PAZIENZA, E' SOLO PER QUESTO PERIODO INIZIALE!!!:

PRIMA PARTE

Tipologia di cura
- sperimentazione cure alternative > dare la possibilità alle persone di scegliere il proprio medico e come curarsi, ogni cura sarà ben accetta se non lede la salute della persona secondo i principi illustrati da Terzani in “Un altro giro di giostra”, e secondo la sperimentazione già effettuata al Gesundheit di Patch
- (RAPPORTO OPERATORE-PAZIENTE) Sarà dedicato molto tempo alla conoscenza di ogni singolo paziente, sarà effettuata un'accurata anamnesi e ogni degente sarà al centro delle attenzioni dell'operatore che al momento si occupa di lui. Il tempo a disposizione del rapporto coi pazienti aumenterà a dismisura grazie alla partecipazione di tutti ai compiti di tutti e grazie al fatto che medici e pazienti vivono letteralmente assieme. Se comunque il “Sistema” non consentirà di trovare il tempo necessario, che pure aumenterà a dismisura, il Sistema verrà cambiato.
- Clowncare, Arte, Filosofia... tutto ciò partecipa alla Cura, non solo le medicine: una mano strinta, una risata, il teatro, la meditazione, la possibilità di condividere con gli altri degenti e con il personale dell'ospedale le proprie passioni e ideali, tutto questo fa parte della cura e va considerato parte del “valore” che è indispensabile a un Sistema Sanitario e che il Lean Thinking deve tutelare: se presi dal furore di eliminare tutti i “muda” ci si dimentica che magari alcuni “muda” sono in realtà “valore”, non si farà altro che del male. Per esempio è fondamentale garantire il maggior tempo possibile al rapporto medico-paziente e non occupare troppo il tempo del medico, occorre cioè uscire dal punto di vista meccanicistico ed entrare in quello olistico, questo è un primo passo per utilizzare al meglio le risorse del Lean Thinking.
- Vi sarà piena sincerità tra medico e paziente sulle condizioni di quest'ultimo, non vi sarà informazione taciuta quanto piuttosto la capacità di fornirla nella maniera corretta, tale da rendere la malattia o anche l'imminenza della morte il più possibile una occasione piuttosto che un avvenimento desolante.
- I pazienti parteciperanno attivamente alla propria morte, costruendo i propri ultimi momenti di vita assieme alle persone che amano (vedi Gesundheit).
- Ogni medico come ogni operatore si impegnerà il più possibile per la salute del paziente (e della Società in generale), in questa ottica sarà permesso anche al medico migliore di errare, accettando l'errore non come una negligenza bensì come un avvenimento talvolta indispensabile: da limitare il più possibile ma da accettare quando non si è potuto fare niente (quando cioè si è preso tutte le precauzioni e il medico lavora col massimo della propria capacità).
-


Arte
- La sperimentazione artistica sarà continuamente incoraggiata, ognuno potrà esprimere sé stesso, approfondirsi ed esprimersi in ogni propria sfaccettatura. Spettacoli teatrali si terranno nelle varie parti dell'Ospedale, compresi spettacoli itineranti.
- Non sarà inusuale vedere artisti esibirsi in spettacoli teatrali e d'altro tipo all'interno delle stanze di degenza dell'Ospedale in presenza di un pubblico variegato e dei pazienti della stanza stessa.
Si terrà, entro i locali dell'Ospedale e nei suoi spazi esterni, un periodico Festival dell'arte (ad esempio come l'annuale Mercanzia, a Certaldo)
-





Esempi di vita di tutti i giorni

- Ogni momento è utilizzato al meglio, non ci sono momenti vuoti a meno che uno non desideri riposarsi o semplicemente tranquillità, non accadrà che un uomo stanzi per ore sul proprio letto in attesa della prossima visita del medico o dell'infermiere. Ad esempio persino la notte sarà utilizzabile da chi non riesce a dormire con molteplici possibilità: dal supporto psicologico di competenti e amichevoli operatori, alla chiacchiera e all'intrattenimento con altre persone anch'esse sveglie (chiunque: medici, pazienti etc.), sarà presente una stanza notturna in cui ogni notte vi si terranno pigiama-party!
- Ognuno prenderà parte alla vita dell'ospedale: ad un paziente, per esempio, sarà possibile cucinare, a tutti (dai pazienti ai medici) spetterà il compito di mantenere pulita la struttura ossia ognuno darà aiuto agli inservienti i quali, oltre ad essere tali, avranno anche la mansione di operatori sociali. Le mansioni saranno distribuite equamente fra le varie persone, secondo i tempi e le competenze di ciascuno, ma ognuno avrà un compito all'interno dell'Ospedale di importanza pari a quello di ciascun altro, secondo il principio della “multifunzionalità” e della pari dignità delle mansioni (ossia ciascuno si occuperà di più cose, scelte anche da lui, e la somma dei valori delle mansioni di una persona sarà uguale alla somma dei valori delle mansioni di un'altra persona).
- I familiari e gli amici dei degenti potranno, in linea di massima e salvo eccezioni, giungere all'ora che desiderano per le visite, saranno inoltre presenti posti letto confortevoli per i cari dei pazienti, i quali parteciperanno a tutti gli effetti alla vita dell'Ospedale.
- Vi sarà la possibilità di farsi fare massaggi gratuiti dal personale specializzato dell'Ospedale (vale anche per i medici).
- Le persone staranno tanto bene in Ospedale che quando saranno dimessi, oltre ad essere ovviamente e giustamente contenti per la remissione della malattia, si dispiaceranno di lasciarlo. Saranno comunque invogliati a tornarvi per prestare servizio, anche solo fare un visita ai pazienti e stringere amicizie: l'ospedale non sarà più considerato come un luogo ove passare passivamente un certo periodo della propria vita, bensì sarà un luogo di scambio e un vero e proprio microcosmo atto alla cura delle persone nel suo senso più ampio, quindi promuovente le varie forme di interrelazioni.
- L'Ospedale garantirà il più possibile la continuità delle abitudini di vita dei degenti per limitare il più possibile il senso di handicap sociale che può provare un uomo improvvisamente tranciato dal proprio lavoro e dalle proprie abitudini: nel rispetto della salute e della volontà del paziente, quando possibile, sarà presente l'occasione di continuare il proprio lavoro in Ospedale: saranno sia il paziente che il medico, che matureranno la loro decisione di comune accordo all'intero di un buon dialogo, a decidere se è il caso: ovviamente il datore di lavoro non ha voce in capitolo! Ad esempio un avvocato potrà continuare a ricevere i propri clienti al suo capezzale. Stessa cosa varrà per gli hobbies eventuali, e quant'altro faccia parte della vita del paziente.
Ancora meglio: saranno ricercate le possibili interconnessioni fra i pazienti e tutte le persone che vivono nell'Ospedale e fra i loro hobbies e mestieri così da intrecciare nuove relazioni umane e nuove possibilità di scambio reciproco. Per esempio, una paziente-maestra potrà andare ad insegnare la propria materia a dei pazienti-bambini. I pazienti-bambini potranno giocare con altri pazienti-bambini o andare dagli anziani che si sentono soli a fargli compagnia ed abbracciarli eccetera (ovviamente si possono trovare delle connessioni fra individui che qui sarebbe troppo lungo trattare ma che risulterebbero estremamente interessanti e proficue: pensiamoci: l'ospedale visto come punto di incontro sociale! (sì caro Sior Gemmi: saranno risolti i vari problemi che vedono l'ospedale come un luogo “non sicuro” anche da un punto di vista batteriologico :-) )).
- Ciascuno sarà incoraggiato a curare l'ampio terreno coltivato, a farne crescere le piante, a cucinarle e a gustarle. Ci lavoreranno pazienti, dottori e volontari di ogni sorta, anche pazienti ormai dimessi potranno curare l'orto ed ogni parte dell'Ospedale in genere (tranne ovviamente quelle che necessitano di competenza specifica).
- I pazienti possono portare da casa oggetti a loro cari e ricreare l'ambiente attorno sino farlo diventare familiare
Un certo numero di zingari e i senza fissa dimora delle vicinanze sono accolti a lavorare nella Struttura Ospedaliera , la quale gli aiuterà a trovarsi un altro lavoro e a mettersi eventualmente in regola con la Legge (a proposito del discorso “Legge”: l'Ospedale o meglio quest'affare che costruiremo sarà a tal punto integrato con la Società nei suoi sistemi più profondi da determinare anche una progressione in avanti della Legge stessa). Una volta che sarà loro trovato un altro lavoro al di fuori della Struttura Ospedaliera (in cui riceveranno ovviamente Cure nel senso più ampio del termine e quindi eventualmente anche un'istruzione da parte di esperti nei vari settori, specie da esperti nel loro futuro lavoro) si effettuerà un ricambio di personale: verranno accolti al loro posto altri zingari e altri barboni che vogliono lavorare e così via.


Ultima modifica di bomboloncammello il Mar Apr 21, 2009 1:51 pm - modificato 2 volte.

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Messaggio  bomboloncammello Mar Apr 14, 2009 7:50 pm

SECONDA PARTE

Fondamenti
- (RAPPORTO FRA LE PERSONE) Vigerà un rapporto amichevole se non addirittura familiare fra le persone che faranno parte della struttura, ossia pazienti, medici, infermieri, inservienti, artisti e ogni altro tipo di persona: il rapporto basato sulla fiducia sarà la base di ogni relazione. Le persone saranno incoraggiate a incontrarsi e a relazionare, saranno ricercate e effettuate connessioni fra i vari interessi di ciascuno in modo da favorire lo sviluppo di nuove amicizie e relazioni.
Non sarà utilizzata la “distanza professionale” né i rapporti saranno condizionati dal timore del processo psicologico denominato “transfert” che porta all'idealizzazione del medico da parte del paziente talvolta fino anche all'innamoramento, i medici e i pazienti saranno liberi di divenire amici e come tali si comunicheranno reciprocamente i loro dolori e le loro gioie, non vi sarà pericolo che la figura del medico in questo modo subisca un duro colpo e si svilisca perdendo di credibilità ed efficacia in quanto i medici saranno persone valide, ossia in grado di sostenere fruttuosamente un rapporto interpersonale profondo e intimo e capace di suscitare – in sé e negli altri – speranza.
Il paziente potrà comunque scegliere il medico che preferisce e potrà sceglierlo con maggior cognizione di causa eliminando il distacco professionale e inserendo al suo posto la sincerità.
- (RAPPORTO FRA LE PERSONE IN RELAZIONE AL PROGETTO) Piuttosto che programmare tutto con esattezza e perfezione e pretendere di arrivare a tale punto, arrivarci insieme agli altri o anche rischiare che qualcosa non vada esattamente come ci si aspettava ma in armonia fra tutti, è più importante costruire insieme che costruire con esattezza, il fine è la reciproca condivisione e non il progetto, è lo stare bene insieme e non il sacrificarsi per un'idea.
- (REGOLAMENTO) Non ci saranno protocolli troppo rigidi né regolamenti troppo ferrei: ogni sorta di legge scritta o algoritmo procedurale potrà essere incoraggiata e utilizzata, ma saranno sempre secondari alla volontà delle persone che faranno parte dell'Ospedale, in quanto i buoni rapporti che intercorreranno fra queste persone permetteranno alla persona scelta in causa di avere sempre a cuore l'interesse per l'altro e quindi di decidere di volta in volta quale è la migliore delle scelte, ossia se attenersi al protocollo oppure optare per altre soluzioni, talvolta – secondo criterio – anche improvvisando. Insisteremo cioè più sulla maturazione della capacità di ciascuno di sapersi rendere conto delle situazioni e quindi scegliere di conseguenza piuttosto che creare regolamenti rigidi cui attenersi in ogni circostanza.
Per quanto riguarda i regolamenti che pure si dimostrassero essenziali, non saranno comunque mai imposti bensì spiegati nella loro utilità e, in ultima istanza, creati e approvati insieme.
Fondamentalmente sarà il buon senso, e quindi una componente soggettiva, il più alto regolamento, ossia vi sarà una autoregolamentazione. Tale autoregolamentazione funzionerà in quanto vigerà la fiducia che gli altri sono interessati a noi, e tale fiducia sarà ben riposta..
- (SENSO DI SE') Ogni persona si sentirà bella e intimamente in accordo con i propri principi, la cultura dell'amore per sé stessi sarà incoraggiata, la felicità sarà il terreno su cui costruire il nostro modo di concepire la realtà. Ognuno vivrà con Passione ogni propria mansione, il burn-out sarà evitato in quanto gli operatori, oltre a valersi di una estesa rete di amici, svolgeranno i loro compiti col pieno desiderio di farlo.
- (CRESCITA PERSONALE) Ognuno sarà incoraggiato a sperimentarsi e conoscersi sempre di più, in ogni sua parte, dal punto di vista artistico, salutistico, spirituale, sessuale, sociale, affettivo, culturale, etico e morale, secondo una concezione olistica della Cura: anche in questo caso più che realizzare una serie di normative da rispettare sarà ricercata e sviluppata la capacità personale di individuare il bene per la propria vita.
Considerando che non solo una, ma tutte le persone dell'Ospedale saranno incoraggiate a fare questo percorso di crescita personale, occorrerà ricercare la strada in cui tutte le persone siano considerate nel loro personale bene, nessuno escluso, e anche qualora vi fossero, come probabile, desideri e “beni” contrastanti, sarà praticato il dialogo e una buona interrelazione per venirne a capo e preservare entrambe le parti, con la reciproca consapevolezza che se una delle 2 parti soffre, la responsabilità e la soluzione sono di tutte e 2.
- (RAPPORTO COL MONDO) L'Ospedale non deve in nessun caso diventare un ambiente “settale” bensì essere continuamente aperto al mondo: se pure vi avvenissero le cose più sensazionali che abbiano luogo su questo pianeta, nessuno dovrebbe sentirsi al di sopra di nessun altro, sarà anzi accettato con entusiasmo il confronto con il mondo e le proposte e le migliorie che da questo provengono.
Addirittura non limiteremo il nostro operato all'interno dell'ambiente ospedaliero, bensì praticheremo giornalmente visite a domicilio nelle case e nei locali extraospedalieri.
- (TRASPARENZA TOTALE) L'intero Sistema ospedaliero, in ogni sua decisione e organismo, deve essere totalmente trasparente: si devono conoscere i motivi delle scelte effettuate dagli organi decisionali.
- (CONSAPEVOLEZZA DELLE FONDAMENTA IDEOLOGICHE DELL'OSPEDALE) Dovranno essere chiari i paradigmi su cui si basa la vita dell'Ospedale stesso, tale conoscenza è necessaria per sapere dove agire ogniqualvolta si dovranno effettuare gli inevitabili cambiamenti della struttura ospedaliera. Sapere quali sono le origini della struttura nella quale si lavora permette di esserne padroni e non schiavi, ossia permette di cambiare il sistema – anche l'intero sistema – riconoscendo che questo è frutto della volontà umana e come tale intercambiabile con altri sistemi (altrettanto creati dall'uomo) che si dimostrassero più adeguati alla nuova situazione.
- (OGNUNO CREA L'OSPEDALE) Le fondamenta stesse della struttura concettuale ospedaliera sarà mutevole e cambiabile da TUTTE le persone che all'Ospedale prendono parte: non solo ogni regola sarà flessibile, ma anche la stessa modalità di Cura e di vita all'interno dell'Ospedale saranno soggette a modifiche dagli utenti dell'Ospedale, nella consapevolezza che ogni Sistema, per quanto contestualmente efficiente, è soggetto nel tempo a logorazione in quanto nel tempo vanno deteriorandosi e/o modificandosi le cause da cui il Sistema è generato. Il concetto è che se desideriamo la pace e la pari importanza di ciascuno nell'Ospedale e più in grande nella Società, occorre considerare tutti, e tutti devono potersi sentire creatori dell'Ospedale e della Società, e effettivamente esserlo.
- (LA STRUTTURA È STABILE E AL CONTEMPO CONTINUAMENTE SOGGETTA A MUTAMENTO) Sarà effettuata una ricerca periodica del Sistema di volta in volta migliore. Ogni tot di tempo saranno rivalutate le basi del nostro modus operandi preservando quello che rimane di buono e migliorando quello che è da cambiare. Tutti devono essere partecipi del cambiamento e fautori di esso. Saranno comunque ricercate, allo stesso tempo, stabilità e dinamicità della struttura. La base inalterabile è l'Amore. Cosa è l'Amore deve essere ricercato da ciascuno, profondamente, in sé stesso, senza imposizioni per conto di terzi. In base alla ricerca personale di ciascuno, sorgerà ogni volta la mutevole e stabile struttura dell'Ospedale.
Ad ogni modo, vi sarà comunque una integrazione continua del nuovo col vecchio piuttosto che un “cancellare il passato”.
- (MULTIFUNZIONALITÀ E PARI DIGNITÀ DI MANSIONI) l'ho già spiegato prima: ciascuno si occuperà di più cose, scelte anche da lui oltre che considerando le effettive necessità della struttura, e la somma dei valori delle mansioni di una persona sarà uguale alla somma dei valori delle mansioni di un'altra persona: ciò comporta che nessuna persona sia più importante di un'altra all'interno dell'Ospedale. (Per fare un esempio: il Direttore Sanitario sarà anche Lavacessi e Cuoco, mentre il Neurochirugo anche Spazzino e Pittore.)
- (SPERIMENTAZIONE SULLA GESTIONE DEL POTERE) In generale saremo aperti alla sperimentazione dei vari tipi di sistemi socioeconomici ideati (ad es.: gerarchia fluttuante di Herbert Brun; una azienda ospedaliero universitaria-codiretta dagli studenti; e ancora molte altre idee ma proprio molte fra cui non certo per ultima la concezione di sostenibilità sociale e ambientale.)
- (ARTE) L'Ospedale sarà un punto di ritrovo per gli artisti di tutto il mondo, l'Arte farà parte della Cura non meno delle medicina, ognuno sarà incoraggiato a creare e ad esercitare l'immaginazione. Ogni locale dell'Ospedale, salvo eccezioni, è soggetto a elaborazione artistica: dai muri alle sedie, dal pavimento ai camici. Per arte ovviamente non si intenderà la mera espressione formale (per quanto tale aspetto sarà coltivato), quanto piuttosto lo stile con cui le cose sono fatte... anche uno negato totalmente coi pennelli, se praticherà la medicina con arte, sarà considerato un artista.
- (AMBIENTE) La Cura per l'ambiente sarà totale: si farà il maggior utilizzo possibile delle varie forme di energia pulita: pannelli solari, riciclaggio; si applicheranno i principi di permacultura e di bioedilizia e della ecosostenibilità...
- (ECONOMIA) Al centro della struttura ospedaliera ci saranno le persone e non i soldi. Si terranno in considerazione i concetti di “equo e sostenibile” e di “sobrietà”, più in generale saremo aperti ad una sperimentazione attiva anche sul piano economico: sistemi basati su scambi monetari “etici”; sistemi basati su scambi reciproci non monetari; sistemi economici non basati sul denaro né sul baratto bensì sul concetto di dono e sulla considerazione che gli altri si possano meritare tale dono (ossia sistema basato sulla fiducia, invece che l'attuale basato sulla prevenzione e quindi sulla sfiducia).
-

Struttura fisica
- Sarà costruita in piena armonia con la natura: piante e animali saranno protagonisti immancabili della vita ospedaliera. Il sogno è trovare un ampio posto in cui situare il contesto di una “città-ideale”, in cui vi siano case per terra, sugli alberi, strutture sotto l'acqua, dietro le cascate.
- Sarà mutevole secondo gli estri artistici di chi ci vive, in rispetto delle realizzazioni di chi ci ha vissuto prima (ci sarà una continua integrazione piuttosto che un “cancellare il passato”)
- In generale cercheremo di limitare il più possibile i cattivi odori ospedalieri e di rendere anche da un punto di vista fisico la vita della struttura quanto di più piacevole potremo.
-

]


Per il mio amico Aeroalex: perché non posti in questa discussione le tue idee sull'ospedale ideale che postasti qui?


Ultima modifica di bomboloncammello il Mar Apr 21, 2009 2:14 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio  viaggioalterminedellanott Mar Apr 14, 2009 8:54 pm

non me la sento ancora di commentare...le mie esperienze ospedaliere sono mooolto mooolto diverse da quello che ipotizzi tu.

Una volta un medico mi chiese quanta verità ero in grado di sostenere e me la disse tutta la verità. Non sono ancora andata a ringraziarlo.

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Messaggio  bomboloncammello Mer Apr 15, 2009 7:09 pm

cara Giulia, immagino bene che le tue esperienze ospedaliere siano molto diverse da quelle che ho descritto qui, credo sia così praticamente per chiunque

proprio per questo ho scritto quello che ho scritto, proprio perché desidero che la sanità sia diversa da quella di oggi,
una sanità in cui anche le cattive notizie trovino il cuscino di una comunità che ti vuole bene e che è pronta a sopportarle con te
..desiderare anche follemente no? è questo che faccio

credo che tu ti riferisca a questo passo:
Vi sarà piena sincerità tra medico e paziente sulle condizioni di quest'ultimo, non vi sarà informazione taciuta quanto piuttosto la capacità di fornirla nella maniera corretta, tale da rendere la malattia o anche l'imminenza della morte il più possibile una occasione piuttosto che un avvenimento desolante.

voglio insistere sul concetto di riuscire a fornire ogni tipo di informazione nel giusto modo.

certo però sia chiaro, lo specifico anche più sotto: questa non deve essere una regola ferrea! ogni situazione è diversa dalle altre e il medico che prima di tutto è un vero Uomo, con la U maiuscola, deve sapersi destreggiare in ogni situazione capendo cosa è giusto in quello specifico caso... non posso io andare a dire a un altro come comportarsi! saranno quel particolare medico, e quel particolare paziente, a decidere cosa dire e come dirlo
non c'è un caso uguale a un altro

ma tu immagina un medico che ti fa sentire davvero che ti è vicino, perché è vero
in generale, io vorrei conoscere la verità da lui
perché prima o poi la verità salterà fuori
quando si tratta di questioni mediche

io non lo so
non ho la verità in tasca
potrei sbagliarmi
siamo qui proprio per discutere di questo
tuttavia, anche se si tratta di dolore, di morte, di tristezza, o anche di gioia di stranezze e di quant'altro
bene tutte queste cose fanno parte della vita
e in generale
in generale dico
non dovrebbero essere taciute
forse piuttosto bisognerebbe trovare il modo giusto di rapportarsi con esse

proprio perché uno dei punti "duri" della nostra società e forse dell'uomo in generale è quello del rapporto con la morte
credo che ciascuno di noi, io in primis, e tutti i medici "in secondis" Very Happy , si debba imparare a convivere con la morte

sì, mi sento ipocrita, lo sono, a dire questo
e tuttavia lo dico ancora, perché credo sia vero

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Messaggio  Giuliett Gio Mag 21, 2009 3:49 pm

Avevo scritto un sacco di cose ma non capisco perchè il computer ha deciso di cancellarle tutte (la mia incompetenza è proverbiale Razz ).
Siccome la cosa mi ha fatto un po' girare le scatole ti riassumo velocemente quello che avevo scritto e poi se riesco a radunare nuovamente tutte le idee che mi erano venute in mente le scriverò.
Quello di cui parli è davvero bello. Mi piace molto l'idea che ognuno possa scegliere il modo di curarsi e sono pienamente d'accordo sul fatto che qualsiasi cosa, anche il più piccolo sorriso, possa contribuire alla guarigione.
Io non ho una grande esperienza ospedaliera alle spalle (ho fatto solo due settimane di tirocinio a inizio anno...no comment) ma di quello che hai detto non ho visto neppure l'ombra, anzi, il più delle volte l'opposto.
Spero di sbagliarmi ma per il momento non riesco a capire come si possano realizzare le cose che avete detto (sia ben chiaro che comunque se ci fosse il modo sarei la prima a contribuire al progetto).
Mi togli una curiosità?
Il fascicoletto che avete portato alla Direzione Sanitaria sono stati letti? Ne avete parlato? Cosa hanno detto?
Certo che sarebbe davvero bello poter realizzare anche una piccola parte di quello che avete scritto.
Sai cosa sarebbe carino da fare?
Rivedere ogni punto e la possibilità di realizzarlo...magari è una cosa che potremmo fare tutti insieme.
Faccio un esempio:è possibile ealizzare spettacoli teatrali in giro per l'Ospedale?
Secondo me sì...magari una bella stanza potrebbe essere adibita a tale scopo.
Naturalmente potrebbero essere coinvolti anche i malati in alcuni spettacoli.

Riguardo all'arte e ai diversi modo di aiutare la guarigione mi è venuta in mente una cosa molto carina che voglio raccontare:
conosco un signore che fino all'anno scorso stava malissimo, nessuno riusciva a trovare il modo di curarlo.
Un giorno, quasi per caso, ha scoperto che trovava sollievo a esternare il suo dolore dipingendo.
Da quel giorno non fa altro che dipingere ed è veramente diventato un'altra persona da quanto lo aiuta questa cosa.
Non è stupendo?

Giuliett
Ospite


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Messaggio  bomboloncammello Dom Mag 24, 2009 12:45 pm

ciao giulia!
sono contento che ti piaccia quello che ho scritto!
ti rispondo subito (si fa per dire, ci sono stato 3 giorni!):
Mi togli una curiosità?
Il fascicoletto che avete portato alla Direzione Sanitaria sono stati letti? Ne avete parlato? Cosa hanno detto?
gliel'abbiamo dato, gliene ho parlato, e l'hanno anche letto.
dopo qualche mese (di sua iniziativa e senza che noi lo richiamassimo ne' niente) il Gemmi (il direttore sanitario) ci ha mandato una bellissima mail che ci ha riempito la giornata, dimostrandoci non solo di averlo letto ma anche di averlo riletto e di averci scritto sopra "da rileggere di tanto in tanto"... sì, noi pensiamo che gli sia piaciuto davvero il fascicoletto, complice anche il fatto che il gemmi non è proprio un direttore sanitario come ci si può aspettare... è in effetti una persona che con noi si è dimostrata aperta...
tu mi chiederai: "ma perché allora non si mette a fare quelle cose che avete scritto, o almeno a lottare per esse?"
si potrebbe dire tante cose, comunque in effetti a ponte a niccheri stanno aprendo in questi giorni un nuovo reparto che il gemmi ci ha portato a far vedere quando siamo tornati dall'erasmus per qualche giorno in italia, poco dopo pasqua... devo dire che il nuovo reparto è bello, bello davvero, non solo perché è colorato in maniera intelligente e perché è stata sfruttata appieno la vista meravigliosa sulle colline fiorentine (sai che in quell'ospedale i letti della rianimazione erano stati progettati in passato in maniera che il paziente guardi fisso il muro davanti a sé, con dietro la nuca la splendida visuale data dalle grandi finestre? quando si dice che i progettisti non considerano il punto di vista degli usufruitori dei propri progetti...)... ma anche perché c'è una stanza apposita per dare le notizie peggiori ai familiari.. in cui possono restare da soli e chiamare gratuitamente per telefono i propri cari e i conoscenti.., e perché ci sono tutta una serie di altri accorgimenti che fanno presumere che qualche passo avanti sia stato fatto...
certo sia chiaro, non sono le cose che scrivevo nel mio fascicolino... però bisogna riconoscere che è un passo avanti...

......... io credo che probabilmente una persona, quando va a ricoprire un certo ruolo - per es. quello di professore, o di direttore sanitario, o di studente, o di prete, o di quello che vuoi tu - anche se comincia con un certo "stile" poi via via andrà tendenzialmente a perderlo per acquistare quello che gli viene dato dall'ambiente attorno a sé... certo ci sono vari gradi con cui avviane ciò.. alcune persone riusciranno a mantenersi più o meno "pure", altre (rarissime!!!) riusciranno addirittura a cambiare l'ambiente più che farsi cambiare... fatto sta che solitamente, una persona che viene immersa in un certo ambiente, un po' alla volta comincerà a pensare secondo quell'ambiente... più o meno (e, sia chiaro, io non credo che questo sia a priori sbagliato! come non credo che una persona debba sempre imporre sé stesso all'ambiente! le persone arroganti per esempio lo fanno continuamente, ma non mi pare affatto una conquista... insomma c'è da valutare di caso in caso secondo me... ossia c'è da mantenersi consapevoli dei propri pensieri e di quelli dell'ambiente, e dei motivi che ci hanno condotto a ricoprire una certa carica... ma questo è un altro discorso).
insomma, per farla poco lunga, io non mi aspetto che il gemmi si metta a realizzare di buzzo buono tutto quello che scrivevamo, anche se gli piace...
d'altra parte devo riconoscere che quello che lui sta facendo non va in una direzione diversa...
la cosa importante è però incentrarsi sulla qualità della vita delle persone, ancor più di quella della struttura... perché quella della struttura viene di conseguenza.
al gemmi scrissi una mail dopo l'ultima visita in quel reparto, un mesetto fa, dicendomi appunto entusiasta del nuovo reparto ma ricordando quanto sia più importante la qualità delle persone al suo interno...

in effetti, credo che le persone che lavoreranno in quel reparto saranno sì un po' più avvantaggiate delle altre, ma si porteranno comunque dietro un retaggio di "binari mentali" e "schemi" (scusatemi questi termini un po' "hippie", si fa tanto per capirci) che dovrebbero comunque - a mio avviso - essere rivisti nel profondo.



Certo che sarebbe davvero bello poter realizzare anche una piccola parte di quello che avete scritto.
Sai cosa sarebbe carino da fare?
Rivedere ogni punto e la possibilità di realizzarlo...magari è una cosa che potremmo fare tutti insieme.
Faccio un esempio:è possibile ealizzare spettacoli teatrali in giro per l'Ospedale?

io sono d'accordissimo. sto per pubblicare un nuovo post sul mio blog in cui spiego come ho deciso di procedere per creare quello che voglio... in realtà non c'è scritto cosa pensavo di fare per la sanità, c'è solo un accenno...
quello che voglio fare è fare una specie di tour nella realtà della sanità odierna... da come sono gli ospedali convenzionali a come le più piccole realtà particolari... adesso non ti spiego di più, scriverò un altro post

.. per finire di risponderti tu mi chiedi di realizzare uno spettacolo in giro per l'ospedale, e io ci sto assolutamente! tuttavia, in questo periodo sono più interessato a creare il mio modo ideale di concepire la cura che a fare spettacoli... in effetti il mio tour nella sanità propone anche di dare una "svernata" a m'illumino d'immenso, che io e maria pensiamo essere un po' loffio, ultimamente.
ci diranno nuvola e formaggino se sono d'accordo o no.


pubblico questa risposta così, senza averla riletta e controllata, forse ci sono delle inesattezze o dei discorsi incompleti.. però ora devo scappare e non ho il tempo di correggere e inserire dei link e spiegare meglio quello che voglio dire.. cercherò di sistemarla in giornata, o prossimamente
UN ABBRACCIONE GIULIETTA, A TE E A TUTTI!!!

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un nuovo tipo di ospedale Empty Entusiasmo

Messaggio  Giulietta Mar Mag 26, 2009 8:51 pm

Che bello.Puo' sembrare un po' banale ma, come tu hai deciso di non rileggere quello che hai scritto,io ho scritto la prima esclamazione (magari stupidissima) che mi è venuta in mente. E' bello l'entusiasmo che metti in queste cose e devo ammettere che è travolgente.

Sai che è proprio una mia paura quella di non riuscire in futuro a mettere nel mio lavoro l'entusiasmo che penso potrei metterci adesso ? E' una cosa strana ma vedo che le persone più crescono, più lavorano, più si fanno "riempire" dalla vita e più dimenticano tutte le cose belle che la vita può offrire.

Purtroppo (tanto per cambiare) anche io vado di fretta e per ora ti lascio queste poche parole per farti capire che ho letto la tua risposta e che mediterò...( Very Happy )
A presto

Giulietta

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